Luras
il Museo Galluras e della Femina Agabbadora
Dove si trova il Museo Galluras?
Il Museo Galluras è situato sulla via principale del Comune di Luras (via Nazionale 35), a circa 15 minuti dal nostro Agriturismo La Cerra. Si trova in un palazzo tipico dell’Alta Gallura, con caratteristica facciata in granito a vista e solai in legno, perfettamente restaurata. Fra le sue finalità primarie, il Museo Galluras pone il reperimento e la catalogazione di documenti e testimonianze della cultura tradizionale gallurese (vi sono all’interno circa 5mila reperti che vanno dal 1400 al 1900). L’ideatore e curatore del progetto si chiama Pier Giacomo Pala e ad oggi conduce le guide all’interno del Museo.
Il Museo Galluras
Insieme al MEOC di Aggius, il Museo Galluras è un museo etnografico sardo impostato sulla ricostruzione fedele degli ambienti tipici della civiltà dello stazzo gallurese tra la fine del 1600 e la prima metà del 1900. I reperti raccontano la quotidianità della vita agro-pastorale: viticoltura/vinificazione, agricoltura/pastorizia, tessitura, lavorazione del sughero e ambiente domestico con sala da pranzo, cucina e camera da letto. Gli ambienti sono stati ricostruiti rispettando la natura e l’equilibrio dei vecchie case galluresi, con una cura e un’attenzione appassionata per i dettagli. All’interno di ogni stanza scopriamo il vissuto e l’importanza di ogni utensile: la casa era il centro di produzione di oggetti e accessori per vivere nel mondo gallurese, ben più più di un semplice tetto per mangiare e dormire.
Organizzazione del Museo
Piano Terra
Il piano terra racconta il lavoro nei campi, duro e necessario per il sostentamento di qualsiasi famiglia. Pastorizia, vinificazione, agricoltura si ritrovano affiancati nella memoria di oggetti che oggi sono scomparsi. La vinificazione è stata ed è ancora oggi un settore importante dell’economia gallurese. La coltura della vite rappresenta un’attività centrale: in questa sala si possono osservare forme arcaiche di attrezzi per il vigneto e la produzione del vino. Spicca sa cascietta, cassone per la pigiatura dell’uva e sa suppressa, un torchio in legno del 1600.
Le vendemmie per i Galluresi, come lo erano per i Greci, sono una serie continua di divertimenti, specialmente per giovani e fanciulle. Ogni proprietario di vigna invitava le ragazze del vicinato, parenti e amici degli stessi, i quali aiutavano nel trasporto dei grappoli d’uva o nella pigiatura. La sera, finita la vendemmia, ci si ritrovava a cantare, suonare e ballare. I proprietari delle vigne avvertivano i vendemmiatori a risparmiare i grappoli immaturi e i grappolini, che si lasciavano cogliere ai poveri del paese.
Primo Piano
Il primo piano invece ci parla della famiglia. Entriamo nella casa vera e propria, quella che ospita cucina, sala da pranzo e camera da letto. La casa era centro anche della festa, dell’incontro e della condivisione del cibo: tantissime pentole in vari materiali, raccontano la variopinta composizione del panorama domestico. Ogni oggetto ha la sua funzione e il suo spazio: all’interno della casa c’è anche l’angolo del grano, dove si faceva il pane. Alcune composizione del famoso “pane degli sposi” sottoforma di pani budditu risalgono al 1945.
Segue poi l‘angolo dedicato alla riparazione delle scarpe, che non tutti potevano permettersi: all’epoca era una competenza molto ambita, in quanto faceva risparmiare numerosi denari.
Secondo Piano
Il secondo piano è dedicato alla lavorazione dei tessuti e del prodotto più usato in Gallura: il sughero. Vi sono un telaio per la lavorazione del lino e della lana, nonché un piano di lavoro per la fabbricazione di rozzi tappi di sughero.
Il Museo della Femina Agabbadora
All’interno del Museo Galluras, troviamo una stanza dedicata alla Femina Agabbadora, una figura antica e misteriosa che troviamo in tutti i racconti della Sardegna più antica. Al primo piano del Museo si trova difatti il martello o ultimu mazzolu (in lingua gallurese), l’ultimo rimasto in tutta la Sardegna. Il martello è fatto da un ramo di olivastro: lungo 40 cm e largo 20, con un manico che permette un’impugnatura sicura. La Femina Agabbadora era una donna che aveva il compito di finire, concludere la vita di persone con malattie terribili e invalidanti (da stadio terminale). Può essere definita come una sorta di eutanasia moderna, anche perché la pratica era considerata dalla popolazione in senso positivo. Chi sapeva finire una vita sofferente, portava sollievo alla persona e alla comunità. L’ultima apparizione della Femina Agabbadora risale a Luras nel 1929.
Orari di visita del Museo Galluras
Il Museo Galluras è sempre aperto, anche per una sola persona. Prima di visitarlo occorre chiamare il numero: +39 368 33 76 321. Il costo del biglietto è di 5€ che comprende la visita guidata