Nel novembre del 2013 alla Cerra è successo qualcosa: Sardinia Bloc Scouting.
Sponsorizzato da La Sportiva, azienda italiana leader mondiale di calzature per arrampicata, e guidati dal grande Pietro Dal Prà, dieci atleti tra i più quotati di questa giovane disciplina dell’arrampicata hanno per così dire battezzato la Gallura come nuova meta del bouldering.
Queste le parole di Pietro:
“In un anno il sogno è diventato realtà. La Sportiva mi ha appoggiato in tutto, tre scalatori nuoresi, Giorgio Soddu, Angelo Marratzu, Simone Masini sono stati determinanti con il loro entusiasmo ed aiuto nella pulizia di molti dei blocchi, i proprietari dei terreni dove si trovavano i blocchi sono stati contenti e disponibili. Il gruppo di climbers è eccezionale, e ragazzi di diverse età e culture legano fra loro sempre di più con il passare dei giorni. Si conoscono e si amalgamano bene i Nalle Hukkataival e Anthony Gullstein, solo apparentemente uomini di ghiaccio, i neo sposati Caroline Ciavaldini e James Pearson (quelli erano amalgamati già da tempo fra loro..), gli italiani Silvio Reffo, Michele Caminati con il super guru del bouldering Marzio Nardi, il simpaticissimo Fabian Buhl e il frizzante Cody Roth, presentatosi in Sardegna con scarpette e tavole da surf. Il clima umano del gruppo intero, compresi fotografi, cameramen e staff la Sportiva, è già buono all’inizio, e non fa che migliorare col tempo, in un crescendo di entusiasmo per l’arrampicare e per lo scoprire ogni giorno blocchi nuovi dalle bellissime forme.
Nonostante il meteo incerto e capriccioso, con vento forte ed acquazzoni, riusciamo a scalare per sei giorni su nove, quasi sempre (La Maddalena a parte) in zone di sassi dove non si era ancora arrampicato. In cinque giorni vengono salite circa centocinquanta linee, fra il quinto e l’8a+, quasi tutte cinque stelle, distribuite in quattro diversi settori, due nel territorio di Arzachena e due in quello di Tempio Pausania. Mi sembra che tutti i miei compagni di viaggio, giorno dopo giorno, sentano sempre di più questa terra e la dimensione dell’arrampicata che ci si può vivere. Si gasano quando partono con roncola e spazzole, non solo quando scalano su un blocco già pulito. Mi piace che tutti sentano il piacere e la responsabilità di lasciare una buona traccia e una concreta possibilità di fare bouldering qui in Gallura.
Le ultime sere, a cena, innaffiati da buon vino, sento qualcuno che ha già in programma di tornare qui quest’inverno… Un po’ tutte le motivazioni che avevano fatto nascere in me questo sogno vengono soddisfatte… Ci salutiamo, con quel po’ di malinconia che accompagna la fine di tutte le belle esperienze, ma con un entusiasmo che ci sa tanto di arrivederci a qui.”
Insomma, a La Cerra siamo diventati un punto di riferimento per gli appassionati di bouldering. La Sportiva ha pubblicato la guida con tutte le linee (alcune a qualche decina di metri dalla struttura) e abbiamo disponibilità, sempre grazie a Pietro, di una mezza dozzina di crash-pads.